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The following is a list of all entries from the DMT category.
Il cambiamento passa attraverso il movimento
‘Consciousness is only possible through change; change is only possible through movement.’
La consapevolezza è possibile solo attraverso il cambiamento; il cambiamento è possibile solo attraverso il movimento.
(Aldous Huxley, The Art of Seeing)

Illustrazione di Gianluigi Toccafondo.
Fall down seven times, get up eight
Il cadere viene spesso socialmente legato al concetto di errore, fallimento, resa. Siamo così abituati a pensare che non si debba mai cadere e ci sfugge un elemento e aspetto importantissimo della caduta, cioè il fatto che esso possa diventare uno strumento di conoscenza, di accettazione, un punto di forza. Da piccoli i neonati imparano ad alzarsi e camminare partendo dal pavimento, dalla terra e usando il suolo come palestra di apprendimento e forza per sfidare la gravità, appropriarsi dell’equilibrio, sviluppare coordinazione e relazionarsi con lo spazio e il tempo. Lo fanno cadendo e rialzandosi, cadendo e rialzandosi, cadendo e rialzandosi. Purtroppo non appena il bambino diventa motoriamente autonomo spesso i genitori iniziano a mandare messaggi squalificanti relativi al contatto con la terra (‘alzati, ti sporchi tutto, tirati su, non si sta a terra, ti fai male, per terra ci sono i microbi…’) e il bambino inevitabilmente impara a considerare il gattonare, lo strisciare, il rotolarsi e il cadere come comportamenti da evitare perchè non graditi e sbagliati, inopportuni. Cadere è invece inevitabile e utile. Le arti marziali orientali lo insegnano da millenni: il vero maestro è colui che sa cadere e dalla caduta può ancora mettersi in gioco e vincere.
Lasciamoci allora cadere, permettiamocelo senza il timore di farci male, o giudicandolo male, ma sapendo che da giù possiamo contare su una terra accogliente e resiliente che ci darà la spinta per rialzarci rinnovati. Recuperiamo l’esperienza che abbiamo fatto da piccoli e che ci racconta che le nostre cadute sono state necessarie al nostro camminare.
Il video che ho scelto racconta splendidamente l’esperienza corporea del cadere e rialzarsi. Più il mio corpo pone fiducia nel cadere e impara a fare tesoro della risorsa del suolo, più dentro di me abiterà anche il simbolo ad esso legato, cioè l’idea che tutte le volte che non riuscirò ad ottenere un obiettivo non mi sentirò sconfitto o fallito, perchè grazie alla terra recupererò la spinta per rinascere e ricominciare.
Questo il video: fall seven times
Io sono il viaggio
‘Ho imparato a non avere più alcuna fretta. Ho iniziato ad essere più gentile con i miei passi. Dopo tutto, non c’è alcun posto dove allontanarmi da me stesso. Perché io sono il viaggiatore e il viaggio.’ (A Degas).
Rispettare il proprio tempo e concedersi un passo comodo e buono significa stare nel presente, aver cura dei propri bisogni, tenersi in considerazione, accogliere e riconoscere i propri limiti, amarsi.
MOVEMENT NEVER LIES
Mi piace tanto questo video di Shueti!
‘Movement never lies. It is a barometer telling the state of the soul weather to all who can read it’. La frase è di Martha Graham, rivoluzionaria danzatrice statunitense, e sottolinea la forza del movimento e del corpo come strumento di lettura delle emozioni e degli stati d’animo. Il corpo non mente mai, è come un barometro che segna il tempo dell’anima. La DanzaMovimento Terapia si fonda proprio su questo assunto, che il corpo e il linguaggio non verbale che il movimento produce sono espressione autentica delle nostre emozioni e del sé e sono un canale di comunicazione e relazione preziosissimo che permette l’accesso a informazioni sul funzionamento della persona dal punto di vista psicologico. Attraverso il processo creativo e l’improvvisazione, il paziente guidato dal DanzaMovimento Terapeuta dà nome e significato ai suoi gesti e consapevolizza le risorse interne necessarie al processo di cambiamento e recupero del benessere.
E c’era odore di casa..
Mi sono imbattuta in uno splendido e noto racconto illustrato per bambini che si chiama ‘Piccola Orsa’ e che racconta l’esperienza che un cucciolo d’orsa fa del passare delle stagioni, accompagnata dagli insegnamenti materni. Il modo in cui vengono raccontate le stagioni è poetico e delicato e mi ha messo in contatto con il mistero e la bellezza, per me sacra, della natura e di come gli animali ne siano una meravigliosa parte da cui prendere spunto. Mi ha emozionato quando Piccola Orsa e Grande Orsa si preparano al lungo inverno, accoccolandosi insieme nella tana…aspettando la Primavera.
..E c’era odore di casa..
Come gli animali, anche noi umani abbiamo bisogno di sentirci a casa. Ma cosa è casa?
Per me casa è quando mi sento a mio agio, quando sento caldo dentro di me, quando ho vicino chi amo e posso sentirmi al sicuro, posso dire ciò che penso ed esprimere ciò che provo senza timore di essere giudicata, quando sono accoccolata, quando sento il mio corpo ben seduto e comodo sulla mia ‘poltrona del terapeuta’, quando una musica, un suono, o un profumo o un odore mi rievocano qualcosa di conosciuto e familiare, quando sono spontanea e autentica, quando mi fido di me, è sapere che so dove posso andare quando ho bisogno di recuperare il mio centro, è essere consapevole dei miei punti di forza e delle mie fragilità, è sapere fin dove posso arrivare e quando è necessario fermarmi.
In questi anni, in gruppo insieme a delle colleghe DanzaMovimento Terapeute, ho esplorato e sperimentato con il corpo e la danza quali sono i gesti e i movimenti che sento ‘casa’; la ricerca (Dancing Back Home) è iniziata diversi anni fa ed è tuttora in corso, perchè trovare la propria ‘danza casa’ significa permettersi di accedere ad un ascolto profondo del corpo e del proprio movimento, e questo richiede tempo, costanza e fiducia. Come l’odore di casa è inconfondibile (e anche mamma orsa lo sa..) così avverto di trovarmi nella mia danza casa, grazie ai segnali che il mio corpo mi rimanda, che sono la comodità, il piacere, la familiarità, il senso di appartenenza, la presenza consapevole, il senso di protezione, l’inequivocabile percezione che il luogo che sto abitando è per me straconosciuto, è un luogo rassicurante, anche quando è doloroso o spiacevole. La nostra casa è infatti dimora anche delle nostre parti ombra e delle ferite che gelosamente custodiamo e che sono il segno di traumi o esperienze spiacevoli della nostra vita. Ciò che conosciamo ci è familiare, nel bene e nel male, è certo, sicuro. Il nostro corpo tiene traccia di ciò che ha vissuto, una traccia indelebile, una traccia preziosissima, una risorsa inestimabile e a cui è sempre possibile attingere, che consente l’accesso a quell’indicibile e non conosciuto che la nostra mente sapientemente sa celare.
Se lo vogliamo e glielo permettiamo, il nostro corpo può raccontarci chi siamo e indicarci la strada verso casa..
(Illustrazione di Jo Weaver)
LA MUSICA PER…
Musica per cosa?
G r a v i t y
Mi piace tanto questo video dei Coldplay, si chiama Gravity. Certamente perché è danzato, delicato e ben disegnato. Poi perché parla della gravità, di come le persone siano per ragioni di pura fisica destinate ad essere attratte alla terra ma anche fra di loro. Non si può spezzare la forza di gravità, non si può spezzare la natura dell’essere umano che tende all’incontro con l’altro. La parola ‘gravità’ mi fa pensare anche al peso del corpo, contrapposto alla leggerezza e a quanto possiamo essere sia leggeri che pesanti nello stesso tempo. Mi fa pensare alla importanza delle cose, ai suoni bassi, a qualcosa di pericoloso o difficile da sopportare, a una situazione critica.
Mi piace pensare che l’amore sia come la gravità, cioè necessario, naturale, a volte accelerato, caldo come il sole…
Incredibile come una parola possa evocare così tanti significati.
‘And saw the sun
And the way that gravity pushes on everyone
On everyone’
LA MASCHERA: OCCASIONE PER ESPRIMERSI
Il travestimento opera allo stesso modo sia nell’infanzia che nell’adolescenza e nell’età adulta; il significato profondo della maschera è mostrare e non nascondere qualcosa. La maschera rivela molto di più di quello che nasconde. In questo senso può diventare una opportunità. Se a un bambino timido facciamo indossare il costume di un leone, gli offriamo l’opportunità di esprimere la sua parte forte e aggressiva.
Il Playback Theatre ha le sue radici nel teatro della spontaneità di Jacob Levi Moreno, l’ideatore dello psicodramma. Si tratta di uno psicodramma giovane, spontaneo appunto perchè Moreno faceva rappresentare ai suoi attori le storie della gente comune. Non è un teatro in cui si mette in scena un testo già scritto e preconfezionato, l’azione si svolge al momento, in base a qualcosa che vive lì. È un’improvvisazione che si prende cura delle persone a cui si rivolge. Il tema è fornito dai contenuti della gente che partecipa allo spettacolo. Playback significa, infatti, recitare in risposta a qualcosa.
Come incide lo psicodramma sulle persone? Si tratta di un doppio processo- spiega Dotti – avviene in sostanza una doppia catarsi: quella degli attori che raccontano la storia e la rappresentano, e quella del pubblico. Anche chi non agisce può ritrovare elementi di somiglianza e differenza con la propria storia. È un processo che a partire dalle storie singole, assume una dimensione comunitaria che aiuta tutti ad elaborare, capire e a confrontarsi con la vicenda di ognuno e con quella degli altri. Lo psicodramma è un immedesimarsi e prendere distanza, è un processo psicologico che vede l’alternanza dell’Io attore e dell’Io osservatore. Se siamo solo osservatori, guardiamo la vita senza viverla, se siamo solo attori la viviamo in modo acritico. Dobbiamo riuscire a mettere insieme queste due dimensioni ed entrare e uscire dal ruolo ha questo significato.

In arrivo la II Conferenza di Eadmt
We invite you to the 2nd EADMT Conference September 9th-11th in Milan! More info and registration at our website http://eadmt.com o http://www.apid.it/conference_2016/
Ho partecipato alla prima Conferenza a Riga lo scorso Settembre 2014. Fu un momento ed un’esperienza molto nutriente e ricca sulla Resilienza e occasione di confronto e ricerca nella comunità internazionale della Danza Movimento Terapia.
Ecco quali saranno i contenuti di questo secondo incontro.
Crisi, Creatività e Società: DanzaMovimentoTerapia Embodiment nei percorsi interdisciplinari
Durante questo evento attraverso relazioni, poster e workshop si svilupperanno le seguenti tematiche:
• la DMT e le neuroscienze, la biologia e la ricerca in psicologia.
• la DMT e la psicoterapia, tra cui la psicoterapia corporea.
• Embodiment e pratica creativa: professionalità diverse dialogano intorno al concetto di “Embodiment” (specificità di esperienze radicate nel corpo) in campi alleati della clinica e del sociale.
• Il corpo nella formazione e nella educazione: la sanità, la formazione e la scuola.
• Il potere della creatività nell’arte, nell’integrazione culturale, nelle comunità e nei settori sanitari.
• Crisi, creatività e il corpo mente: le nuove sfide.
Conosciamo le ARTITERAPIE!
Tenetevi liberi per…
SABATO 16 APRILE OPEN DAY DEL CENTRO ARTITERAPIE
Sabato 16 aprile 2016 dalle 9.30 si terrà a Lecco, presso l’Enaip (via Caduti Lecchesi a Fossoli, 29), l’Open Day del Centro Artiterapie. Dopo una presentazione del Centro di formazione, i presenti potranno partecipare a laboratori gratuiti di:
DANZAMOVIMENTOTERAPIA: laboratorio curato da Francesco Canarini e Giuseppe ‘Gipo’ Santoni
ARTETERAPIA: laboratorio curato da Davide Degradi e Laura Uboldi
DRAMMATERAPIA: laboratorio curato da Maria Brescancin, Raffaella Perrotta ed Elena Vinci
MUSICOTERAPIA: laboratorio curato da Emanuela Anzani e Stefania Colombo
Saranno condotti da professionisti. Un’imperdibile occasione per assaporare da vicino cosa sono le Artiterapie e in cosa consiste il percorso di formazione per diventare un professionista esperto. Il Centro nel 1994 ha dato avvio a percorsi formativi promuovendo quattro scuole. I settori specifici di cui si occupa sono la Musicoterapia, l’Arteterapia, la Drammaterapia e la Danzamovimentoterapia, che nell’ambito formativo consistono in percorsi triennali e quadriennali ai quali si affiancano approfondimenti specifici e seminari tematici e contemplano la realizzazione di esperienze sul campo accompagnate da una attività di tutoring.
Tutte le info su: http://www.artiterapie.it/index.php
Guarda la locandina: LOCANDINA ARTIT OPEN 2016